Una grande emozione

Sono stato nominato Assessore alle Politiche Ambientali, ai Rifiuti, alla Transizione Ecologica, all’Agricoltura e alle Politiche dello Sport;

Ringrazio Paolo Emilio Marchionne per la fiducia che spero di ripagare ogni giorno con l‘impegno sul territorio che in questi anni non è mai mancato.

Buon lavoro al nuovo consiglio insediatosi oggi, saranno cinque anni intensi, abbiamo il dovere di migliorare la vita delle persone di questo municipio e di questa città.

✊🏻

Adelante!

Sono molto felice e orgoglioso.

Con 611 preferenze sono secondo nella lista di Roma Futura dopo Christian Raimo.

Una dimostrazione enorme di fiducia e affetto che spero di ripagare con altrettanto impegno nei prossimi anni.

Ora però bisogna vincere al ballottaggio: Paolo Emilio Marchionne deve diventare Presidente e Roberto Gualtieri Sindaco di Roma.

Nella battaglia contro una destra inconsistente, senza uno straccio di progetto per la città e per il municipio, bisogna stringersi insieme e, fianco a fianco, lottare con la forza del nostro impegno e con la forza delle nostre idee.

Adelante! ✊🏻

(📷 Renato Ferrantini)

HO FIRMATO!

Mi candido in III Municipio nella Lista di Roma Futura, la lista civica femminista, egualitaria ed ecologista che sosterrà Paolo Emilio Marchionne presidente del Municipio e Roberto Gualtieri sindaco di Roma.

Una lista composta da 16 donne e 8 uomini con storie e biografie diverse, che in queste settimane abbiamo costruito con orgoglio, entusiasmo e determinazione immaginando una Roma diversa, nelle idee e nelle persone.

Roma può rifiorire.
Lo pensiamo veramente, forti del lavoro portato avanti in questi anni. Il nostro è un impegno per la città e in particolare in III Municipio, un territorio sterminato e complesso che abbiamo provato a rendere un luogo vivo, accogliente, solidale e creativo e che ci impegnamo a rendere più bello e vivibile.

Lo faremo insieme alle persone, alle associazioni, alle realtà sociali e alla nostra ampia e allargata comunità politica che abbiamo costruito ogni giorno, insieme a tutte e tutti quelli che non si rassegnano.

Non vediamo l’ora.

(Ph: Renato Ferrantini 📷)

Giusta

Sta finendo il nostro mandato in III municipio: un’esperienza umana straordinaria.

La politica è un impegno complesso, che dà molto e che toglie altrettanto.
Ci entri bambino e ne esci adulto. Per ciò che vedi, ciò che senti, ciò che apprendi.
Quello che perdi e quello che guadagni, sulla bilancia immaginaria che hai davanti, è lì ad osservarti con severità: affetti, rapporti, tempo, arrabbiature e gioie, c’è tutto.
Il “chi te lo fa fare?” che talvolta fa capolino, quando la stanchezza supera la felicità di fare ciò in cui credi.

Ma è solo un momento, che se ti volti un attimo sei pieno di orgoglio per quanto fatto.
Se fai questa vita senza paracadute lo fai per passione, perché ti fai bastare quel cenno di gratitudine, quella chiacchierata appassionata, le persone felici, nuovi progetti, nuove avventure.
E ti rassegni: è questa la strada: sconnessa, impervia, spesso solitaria.
Giusta.

Frammento di cuore

La politica è un frammento di cuore per molte e molti di noi. Spesso non ne varrebbe la pena.
A volte, come stavolta, quando ci si ritrova come comunità, come un fronte ampio di forze, dai partiti al mondo della sinistra, dai movimenti al civismo, dalle associazioni ai singoli volontari, quando lo scambio, le risate, le discussioni con le persone, si riappropriano delle tue giornate, capisci che non ne puoi fare a meno.

Comunque vada oggi alle primarie in queste settimane abbiamo fatto davvero tanto e ne siamo orgogliosi.
Grazie di cuore a tutte e tutti, a chi ci darà fiducia e a chi invece non siamo riusciti a convincere, lavoreremo per loro nei prossimi mesi con la forza delle nostre idee.

Nel frattempo hanno aperto i gazebo in giro per il municipio, vado a votare Paolo Emilio Marchionne candidato presidente! ✊🏻

Allargare lo sguardo

La felicità e la fatica di una routine messa in pausa tanto a lungo si alternano senza soluzioni di continuità: sono giorni frenetici.

Pianificare iniziative in presenza, lontano dagli Zoom, dai Teams, dai Meet e da qualsiasi altra piattaforma online con cui abbiamo imparato a convivere in questi lunghi mesi in casa, stare in mezzo alle persone, fare banchetti, volantinaggi, incontri, parole: per chi fa politica, dopo oltre un anno di pandemia, è una rinascita.

Stiamo cercando, come abbiamo fatto sempre, di allargare lo sguardo, di parlare a chi non fa parte dei nostri piccoli mondi, stiamo cercando di non accontentarci, di contaminare i nostri modi di essere e di pensare la Politica come qualcosa di diverso dalle caricature a cui ci stiamo purtroppo abituando.
Una Politica che non abdica alla lamentela o alla rabbia ma che cerca di costruire una visione comune.
Una Politica che non si parla addosso ma incontra, accompagna, capisce e si contamina.
Una Politica che ci mette il cuore e la testa, non il calcolo elettorale.

Paolo Emilio Marchionne e la comunità che lo supporta rappresentano questo e molto altro.

Il 20 giugno alle primarie del centrosinistra lo sceglierò, e invito tutte e tutti a fare altrettanto, perché penso che i prossimi cinque anni siano decisivi per continuare il lavoro svolto su questo territorio e alle stesso tempo contribuire alla rinascita di una città che merita tutto il nostro impegno.

III Municipio: NOI CI SIAMO

Sono passati tre anni dalla grande vittoria del centrosinistra del 2018, unito contro le destre.
Quel giorno di giugno segnò la riscossa delle forze progressiste del nostro territorio, fermando dopo due anni e mezzo l’azione inefficace del governo 5 stelle e le mire della Lega.

La responsabilità che ci siamo presi con quella scelta ha portato a un percorso nuovo, ha coinvolto un’ampia comunità di cittadini e cittadine del nostro territorio nel processo democratico e nel governo del municipio.
Realtà associative, aggregative, volontariato culturale e sociale, realtà attive in tutto il territorio unite da un unico obiettivo: migliorare la vita delle persone.
Un patrimonio che dobbiamo continuare a coltivare tutte e tutti insieme.

L’apertura del Partito Democratico -e delle altre forze di sinistra, a cominciare da POP, che sosterranno la coalizione progressista- verso queste realtà è fondamentale per vincere ancora, e mettere in moto il cambiamento di cui Roma ha bisogno.

Con questa convinzione, insieme a Paolo Emilio Marchionne, candidato alle primarie del centrosinistra del 20 giugno, vogliamo elaborare e costruire una nuova esperienza capace di affrontare i bisogni delle persone e le nuove diseguaglianze aggravate dalla pandemia, che costruisca giustizia sociale, giustizia ambientale e un nuovo senso di appartenenza comunitaria. Nei prossimi giorni raccoglieremo le firme a sostegno della candidatura di Paolo; chiunque volesse far parte di questa nuova avventura è il benvenuto e la benvenuta.

paolomarchionnepresidente@gmail.com è l’indirizzo che abbiamo scelto per la costituzione del comitato.

Forza! 🤩💪🏻

Droghe: il ruolo della città metropolitana

Seppur un primo segnale positivo sembrerebbe essere arrivato dall’annuncio della Conferenza Nazionale sulle droghe –in ritardo da più di dieci anni– crediamo fortemente che il tema delle dipendenze non sia più rinviabile, soprattutto in vista della prossima campagna elettorale.

La presa in carico delle persone affette da dipendenze, la valutazione delle politiche che possono essere messe in campo, l’approccio della riduzione del danno, i servizi specialisti, sono questioni ineludibili.

Coordinerà #TizianaBiolghini e interverranno Claudio CippitelliForum Droghe, #GermanaCesarano-Cearl, Daniele Lauri-ItaNPUD, #NataleDiColaCgil di Roma e del Lazio, Riccardo Varone Sindaco Monterotondo, #AdeleDiStefanoASL Roma 1, #SandroLibianchi-Co.N.O.S.C.I., #StefanoRegio-Referente Politiche per le dipendenze CNCA Lazio, Marta Bonafoni– Consigliera Regione Lazio.

Qui è possibile rivedere la diretta!

COME PUÒ CAMBIARE LA MOBILITÀ A ROMA?

📌 Inquinamento atmosferico e acustico, incidenti, consumo di suolo e degrado delle aree urbane, costi degli spostamenti, mancanza di spazi per la socialità. 🥴

C’è un’altra strada a Roma?
Solo immaginando nuovi sistemi di mobilità urbana che diminuiscano gli impatti ambientali, sociali ed economici generati dalle automobili private. 🚃🚲

Sono molto contento di partecipare a questa iniziativa sulla mobilità.
Parleremo anche della pedonalizzazione di Piazza Sempione. 🏫

Qui è possibile rivedere la diretta!

Valori non negoziabili

Facciamo politica all’interno del campo democratico, abbiamo scelto di far parte di una comunità e di provare al meglio a rappresentarla; non ho mai apprezzato a fondo gli sforzi, spesso solo dialettici, dei sindaci, dei presidenti e dei consiglieri “di tutte e tutti”. Non penso si possa stare a metà, tra una parte e l‘altra. Con la destra e la sinistra, con il nero e con il bianco, con Militia Christi e con le battaglie femministe, con la repressione e con la libertà.

Io penso che nell’interesse di tutte e tutti ci sia invece bisogno dell’opposto: parole chiare, battaglie chiare, alleati e avversari ben definiti, senza zone grigie. Conflitto, chiaramente, perché i nostri valori non possono essere solo alimentati con la testimonianza ma vanno difesi quotidianamente.

Dopo che Don Mario, il parroco di Piazza Sempione, ha manifestato pubblicamente avversione per lo striscione contro l’omotransfobia definendolo “uno scempio” e difendendo invece quello dell’associazione che fa le manifestazioni con Forza Nuova e Casapound, smette di essere un interlocutore al pari dell’associazione. La lotta contro le discriminazioni di genere e di orientamento sessuale è uno dei valori non negoziabili della nostra comunità. L’interlocuzione con soggetti contrari a diritti acquisiti è uno sforzo che non mi impone nessuno e che io in questi anni ho deciso scientemente di non fare, perché non sono né una bilancia né un giudice terzo, io sono di parte, dalla parte della mia comunità.

Piazza Sempione va riqualificata, pedonalizzata e liberata dall’ammasso di macchine.
Bisogna farlo perché questa città deve progredire, e questo è un altro valore non negoziabile. Un progresso che non pone al centro l’automobile ma chi quell’automobile la guida: la cittadina e il cittadino. Una città migliorata in funzione degli uomini e delle donne che la abitano. Creare per loro condizioni di vivibilità migliori all’interno di una città altrimenti respingente.

Piazza Sempione va resa, soprattutto, una piazza viva, a disposizione di tutte e tutti, un luogo per lo stare assieme, per far giocare i bambini e far conoscere tra loro i genitori, un luogo di incontro intergenerazionale tra giovani e anziani, un’agorà nella quale vivere una convivialità che non esisteva neanche prima del Covid.

Uno spazio per manifestazioni pubbliche, letture condivise e, finita la pandemia, un polo di aggregazione all’aria aperta. In questi tre anni abbiamo aperto la biblioteca e la videoteca, saranno aperte le aule studio, arriverà l’urban center, un luogo di condivisione dei progetti municipali: già solo con questo avremo dato una dimensione diversa ad uno spazio, raccontato da molti come la culla della civiltà, che attualmente però svolge una funzione di parcheggio.La solitudine esistenziale a cui ci ha condannati questa pandemia, ognuno nelle proprie abitazioni, nelle proprie stanze, nelle proprie vite, senza un abbraccio né un bacio, ha a che fare con un altro valore non negoziabile: la socialità, passata la pandemia, va liberata.

Il silenzio del non luogo, a cui molti sembrano continuare ad aspirare, soprattutto per Piazza Sempione è per me un errore di calcolo che io, per coscienza, non posso e non voglio fare. Progettiamo e capiamo come riempirla di attività, quella piazza, non come videocontrollarla.

Non è tutto in ordine

I Salvini, le Meloni e gli altri squallidi imitatori di quel personaggio penoso che ha governato gli Stati Uniti, se non lo hanno già fatto, ora si dissoceranno dalla violenza, dalle morti e dai tumulti al congresso e, secondo loro e secondo chi ha fiducia in loro, sarà tutto in ordine.

Non lo è, non è tutto in ordine, e non certo dopo ieri.

Gli anni a soffiare sul fuoco, ad aizzare gli uni contro le altre, a fomentare le insoddisfazioni indicando facili colpevoli, hanno generato il caos e porteranno ancora al tutti contro tutti.

C’è un’altra via ma non passa certo da chi, da postazioni di comando, giura sulla Costituzione o sulla Bibbia e poi fa esattamente l’opposto.

L’ITALIA È DUE PAESI

Entrambi impauriti.

Il Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese 2020 smonta la percezione di eccezionalità della propria condizione di ansia e malessere.
A vivere questa situazione siamo in molti.

Difficile potessero essere diversi i sentimenti nel paese in cui aumenta costantemente la forbice tra poveri e ricchi, con i primi che aumentano nel numero e nelle richieste di sussidi statali mentre i secondi aumentano in numero e consistenza il proprio patrimonio.

L’italia è due paesi.

Si è plastificata la divisione sociale esistente tra i lavoratori: quella tra chi ha la sicurezza del posto di lavoro e del reddito, percepiti dalla popolazione come “i garantiti”, i dipendenti pubblici e i pensionati, e chi invece garantito non è, quindi coloro che lavorano nel settore privato, nelle piccole e grandi aziende, i lavoratori autonomi, gli invisibili, quelli dei lavoretti, del lavoro casuale, del lavoro in nero, gente che si è inabissata silenziosamente.

Non può stupire la crescita della paura e dell’ansia del futuro che riporta, per quasi la metà degli italiani, nella sfera del praticabile addirittura la pena di morte.
Quasi la metà degli italiani.

Prima che sia troppo tardi, prima che la paura prenda il sopravvento, le classi dirigenti mettano da parte il presentismo e immaginino un futuro diverso.
Dentro le istituzioni si ambisca a costruire con coraggio cambiamenti per ridurre l’ingiustizia sociale che spacca questo paese e da fuori, invece, si pretenda.

E ne usciremo.