Il caso ha voluto che due atti che abbiamo portato in discussione oggi in consiglio riguardassero temi non strettamente legati alla vita municipale ma che con questa si andassero ad intrecciare per il carico valoriale che portavano con loro.
Due atti che hanno consentito di guardarmi dentro, di interrogarmi.
Di chiedermi, ad esempio, quanto coraggio ci voglia per partire volontario in una terra che non è la tua, ad “aiutare a casa loro” come spesso risuona nel dibattito penoso sui social e nelle tv, qualcuno che non ha gli stessi mezzi di cui disponiamo noi, comodi nelle nostre tiepide case.
Mi ha fatto riflettere sul concetto di impegno, in un mondo accomodato che dà spesso tutto per scontato, c’è qualcuno che non si siede, prende uno zaino e parte, non in viaggio di piacere ma nei paesi in guerra o in contesti internazionali precarissimi.
Io che faccio fatica pure a prenotare una vacanza mi sono commosso nel leggere le biografie di ragazzi come Silvia Romano e Lorenzo Orsetti.
Due connazionali giovanissimi, due storie molto diverse ma a loro modo intrecciate, coraggiose e di cui andar fieri.
La democrazia, l’ecologia, l’emancipazione della donna, la cooperazione sociale, la lotta all’individualismo, la ricerca di giustizia, eguaglianza, libertà, individuale e di popolo.
Chi dentro le istituzioni, chi fuori, chi nel proprio paese, chi nel paese di qualcun altro: lottiamo per questo, ogni giorno, ognuno a modo proprio.
Insieme a Silvia, sulla quale bisogna mantenere alta l’attenzione continuando a chiederne la liberazione e insieme al ricordo di Lorenzo, al quale oggi abbiamo chiesto di dedicare il Parco Nomentano.