
Oggi c’è Alessandro Borghi ma ciò che più conta è che, seppur in una Roma che affanna e viene lasciata andare avanti con il pilota automatico per inerzia, siamo un municipio che sta insieme, un municipio vivo, un municipio che lotta e che non si rassegna alle brutture della suburra scandalosa e peracottara alla quale qualcuno ha deciso di condannare la Capitale.