Un girone dell’inferno apposito sarà riservato a coloro che nelle offerte di lavoro utilizzano inglesismi vari per definire posizioni mascherandone o, spesso, modificandone il contenuto reale.
E noi, comuni mortali o poveri scemi che dir si voglia, che nel curriculum che inviamo o nel profilo, imprescindibile, su LinkedIn, siamo costretti a presentarci come fenomeni paranormali cercando di rincorrere quel mondo un po’ finto, un po’ irreale, un po’ artefatto.
La verità -abbiamo deciso- è bene schivarla.
Da una parte e dell’altra.