Torna il “Family Day”

Il 30 Gennaio torna il “Family Day” e un po’ mi innervosisco.

Sulla retorica familistica dell’italiano medio bisognerebbe scrivere fiumi di articoli.
Sull’ipocrita retorica del governante medio a difesa della famiglia “tradizionale” ci avranno scritto probabilmente un manuale, con posto riservato accanto al Cencelli.

Al primo family day del 2007 (Difendiamo la famiglia tradizionale!, No ai “Dico”!, No alle unioni omosessuali!) parteciparono:

Silvio Berlusconi: due divorzi e numerosi scandali sessuali.
Gianfranco Fini: un divorzio.
Pier Ferdinando Casini: due divorzi.
Roberto Formigoni, il meglio: predica la castità e condivide da anni l’appartamento con un amico di CL (…)

[Curiosità: partecipò anche l’ottantottenne Giulio Andreotti alla prima manifestazione in carriera “…in cerca di espiazione dopo aver firmato la legge sul divorzio anni prima nel giorno più brutto della mia vita”.]

Al Family Day dell’anno scorso (No al “Gender”!, Difendiamo i nostri figli!, No alle unioni omosessuali!) parteciparono, tra gli altri:

Mario Adinolfi: divorziato e risposatosi a Las Vegas, contrario all’aborto, all’eutanasia, alla fecondazione assistita, al contraccettivo, fautore di strane teorie sull’Aids in Africa e della “donna sottomessa come pietra fondante”.
Costanza Miriano: un matrimonio posticipato di 13 anni e autrice di “Sposati e sii sottomessa” e “Obbedire è meglio”, nonché di interviste medioevali.

[Per dare un tocco di etica e moralità presenti anche Alessandra Mussolini, Carlo Giovanardi, Gianni Alemanno e Maurizio Gasparri]

Se dovessi dare un nome all’ipocrisia la chiamerei Family Day.

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