Aggiornamento dello sfigometro: “massimi livelli“.
Nella giornata di ieri l’ingrato cane che ospitiamo gentilmente all’interno dell’appartamento s’è azzuffato con un dobermann.
Sordo ai richiami, sfrontato e anche un po’ stupidino corre per metri per andare ad affrontare qualcosa di più grande di lui, di me e del PIL della Cina: 50 kg e oltre di qualcosa che assomiglia più ad un cavallo che ad un cane.
[ – “Nerino bello, che fai, dove vai, stai buono, vieni a casa ti preparo una bella tisana, guardiamo la tv, puoi salire sul divano, ti faccio le coccole!”
– “Nono, quello mi guarda male, io vado, m’ha stufato!”
– “Parliamone, aspetta! Biscottino?”
– “Bau bau, grrr, bau bau!” ]
Finita la guerra, chiaramente il saldo negativo tocca a me.
La mia mano destra è oggetto di ferita lacero contusa, dolori e punti.
Il soggiorno breve (7h) al Pertini è da libro cuore. Un cuore forte.
Dopo ore di attesa riesco a entrare in quella che considero le porte del paradiso.
Sbagliato: trattasi della sala visite del Dottor Mengele africano che si interroga sul senso della vita senza trovare una soluzione alla mia, evidente, prossima dipartita.
Altra attesa in corridoio insieme a bacini rotti di vecchiette loquacissime.
“- Zocchi!” “- Eccomi.”
Altro giro, altro luminare: lui un vero mister simpatia. Fa battute, tronfio.
Apprezza il taglio e lo definisce “bello“.
Ho temuto per un attimo volesse uscire a cena con la mia mano.
Non lo dico, temendo che spostandomi nel suo terreno, quello della simpatia, la mano me la tagliasse. Accidentalmente, certo.
Esco dopo la parziale sutura e con le dita alla Tutankhamon, ultima moda hipster della capitale egiziana.
Torno a casa.
Eccolo là, lo stolto.
Mortificato.
E’ sul divano e vuole le coccole… lo accontento.
“La tisana però non te la faccio!”
Simpatico e dolce. Stai meglio ora?
Ancora un poì incidentato che è una cosa un po’ lunga ma passerà!
Grazie Lila! 😀
😀