Ora

Roma è una giungla di nervosismi.
Le feste alle porte, infanticidi strillati e sbattuti ovunque, i soldi che mancano, “mafia capitale“, gli addobbi inguardabili, Salvini, la crisi, Carminati, il traffico decuplicato, Buzzi, gli autobus assenti, Alemanno, i regali: – ah che palle i regali, Odevaine, i babbi natale: in diminuzione ma temo sia solo presto, tangenti, – chefaiacapodanno?, appalti truccati, i canditi, Storace e simili, la neve finta, una parolina sulle altre cooperative?, il presepe, Riccardo Mancini, ricostruzioni di verginità.

Ora, per il Natale non possiamo far nulla e al di là delle controindicazioni ogni anno ci troviamo inevitabilmente a ciondolare sulle note di Jingle Bells.
Per il resto, checché ne pensi e urli qualcuno c’è la Politica.

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