Passacarte

C’è da apprezzare sinceramente il dibattito sui nuovi poteri da dare a Roma per poterla amministrare meglio.
Un dibattito ciclico portato avanti da tutte le forze politiche, incluso il M5S, che speriamo stavolta possa finalmente dare la giusta dimensione politica alla capitale d’Italia.

C’è da apprezzare un po’ meno il fatto che alla vigilia di Natale, il 24, il Campidoglio in giunta abbia deliberato la proposta di bilancio inviandola ai municipi per far loro esprimere un parere, come sempre non vincolante su quello che sarà poi la decisione dell’aula capitolina.
Dieci giorni di tempo, durante le feste, per istruire le pratica a livello formale da parte degli uffici, leggere il bilancio, capirlo, fare le valutazioni politiche del caso, votarlo e riconsegnarlo al Campidoglio.

L’attuale giunta del M5S quindi da una parte chiede maggiori poteri, finanze e importanza per se stessa facendo la voce grossa sui giornali contro i poteri dello Stato e poi però, allo stesso tempo, mortifica costantemente le proprie diramazioni territoriali, i municipi, facendole passare per nient’altro che passacarte.

ZOCCHI: CAMPIDOGLIO FACCIA SUO IL RAPPORTO DI TERRA! SU FOOD POLICY

E METTA IN CONDIZIONE MUNICIPI DI PROMUOVERE SPECIFICITÀ LOCALI

(DIRE) Roma, 16 ott. – “I 10 punti contenuti all’interno del documento presentato oggi da Terra! Onlus sono un prezioso tassello per impostare il lavoro di organizzazione di una vera e propria politica del cibo e, contestualmente, cominciare a ragionare su un modello di sviluppo sostenibile per la Capitale d’Italia che la Giunta comunale non può più permettersi di ignorare.
Il premier Conte sembra aver colto la sfida candidando Roma ad ospitare il World Food Day 2021, la sindaca Raggi non sia da meno e cominci a immaginare insieme alle realtà associative, le cooperative e le istituzioni municipali quali azioni possano assicurare ai cittadini un’alimentazione sana, tutelando allo stesso tempo le risorse naturali e rafforzando il tessuto delle PMI locali.

Incremento dell’accesso alle risorse primarie, promozione di modelli di agricoltura sostenibile, riduzione degli sprechi, prevenzione del consumo di suolo, valorizzazione della filiera corta e delle reti di economia solidale, questi alcuni dei punti contenuti nel rapporto.
Roma Capitale faccia suoi i suggerimenti odierni dimostrando di essere all’altezza del ruolo che ricopre e metta ogni municipio nelle condizioni, con investimento ad hoc sul prossimo bilancio, di promuovere le specificità locali a partire dal rafforzamento dei sistemi di etichettatura territoriale (D.O.M)”.

Così in una nota Matteo Zocchi, Capogruppo della Lista Civica Caudo Presidente in III Municipio.

(Mgn/ Dire) 18:06 16-10-19

Terra - Food policy

I Municipi al centro: cambiare Roma dal basso

Ieri abbiamo aperto con un incontro bello e partecipato Visionaria Festival 2019.

Nonostante le difficoltà di questi giorni -le occhiaie sono sempre lì a testimoniarlo- siamo partiti dai municipi analizzando la varie esperienze che stiamo portando avanti.

Grazie ai compagni di viaggio Sonia Spila, Rino Fabiano, Antonella Melito, Gianluca Lanzi, Samuele Marcucci e a tutti i presenti.

C’è tanto da fare ma se lo facciamo insieme, con questa comunità larga e plurale che lavora e condivide riusciremo a riportare il sereno anche a Roma.

Visionaria continua fino a sabato, vi aspettiamo! 🎉☀️

Per capire meglio

Per migliorare davvero la capitale serve un riforma complessiva e strutturale che dia maggiori poteri ai quindici municipi, delle varie e proprie “città all’interno della città“.

Ho preparato questa infografica che aiuta a capire la dimensione di queste realtà che ci troviamo ad amministrare, con superficie, popolazione e densità abitativa maggiori di molti capoluoghi di provincia italiani.

Ne ho parlato anche qui

UNA RIFORMA PER ROMA CAPITALE

DATECI MAGGIORI POTERI ALTRIMENTI SIAMO SOLO IL FRONT OFFICE DI UN SORDO

Roma è quella città con un territorio grande quanto la somma dei Comuni di Palermo, Catania, Bari, Napoli, Firenze, Bologna, Torino, Genova e Milano.
Quella città che ha un’area superiore a quella di Berlino, di Parigi, di Madrid. Di New York!

Roma è attualmente divisa in 15 Municipi.
Per dare un’idea delle dimensioni il nostro municipio –il Terzo– è più grande di città come Padova, Brescia, Salerno, Trieste e Cagliari, e conta 205 mila abitanti, più di Parma, Reggio Calabria, Perugia e Livorno.

Per come sono studiati attualmente i municipi sono enti senza un’autonomia finanziaria, hanno poteri delegati e riferiti solo ad alcune materie, si riducono spesso a svolgere funzioni di front office con la cittadinanza mentre qualcun altro dall’alto cala le decisioni facendo il bello e il cattivo tempo.

Ieri dopo l’ennesimo cassonetto bruciato mi sono ritrovato a rispondere alle richieste di spiegazioni con quell’amaro in bocca e quella delusione che ho imparato a conoscere in questi sei mesi di governo del territorio, cercando di spiegare che “purtroppo non dipende direttamente dal municipio, il quale oltre che farsi carico del problema e rappresentarlo a chi dovrebbe risolverlo non può fare”.
Una frase che ormai penso di conoscere meglio del mio codice fiscale.
Mi sono candidato sperando di risolvere i problemi delle persone non di raccontarli ma a Roma, nella Capitale di Italia, tutto questo non è possibile, pur con tutto l’impegno a cui si possa dar fondo.

Le cose devono cambiare.

Roma Capitale, per come la conosciamo, non basta, va riformata: La Capitale di Italia ha bisogno di poteri speciali, effettivi, poteri che possano incidere realmente sulla vita quotidiana dei cittadini.
I 15 Municipi romani devono essere trasformati in Comuni metropolitaniautonomi che dovranno fornire i servizi di prossimità diventando il motore del nuovo macro apparato capitolino.
Esattamente come capita a Londra, divisa nei 33 Boroughs che gestiscono i servizi essenziali per il quotidiano benessere e per lo sviluppo psicofisico di ogni persona: scuole, case popolari, biblioteche, servizi sociali, pulizie delle strade, raccolta e gestione dei rifiuti.

Se Roma non cambia è destinata a finire rimanendo solo a custodia delle bellezze monumentali e architettoniche sparse, destinate anch’esse a perire, senza essere una città vivibile per le persone che la abitano 365 giorni all’anno.

La sfida è tutta qui e vorrei fare un appello a tutti i parlamentari romani ed eletti a Roma: serve una forza politica che la colga mettendola al centro della propria agenda senza ricorrere alle misure spot emergenziali alle quali siamo stati abituati e come è successo anche stavolta con l’attuale governo in carica.

Siamo in grado di farlo? Roma lo merita.