Oggi in
consiglio municipale c’è stata la prima
relazione sull’operato della nostra
amministrazione.
Come ho
detto in aula, sono contento che sia arrivata proprio in questi giorni, molto
difficili per tutti noi perché ci ha permesso di fermarci un attimo, di
rivolgere lo sguardo a ciò che insieme abbiamo costruito e stiamo
costruendo, con enorme fatica e impegno.
Siamo spesso preda della contingenza del momento, sempre diversa e sempre
difficile da risolvere, in una centrifuga
continua nella quale il momento dei bilanci non arriva mai.
Oggi è
arrivato.
Il lavoro
sul sociale,
con i fiori all’occhiello del Centro
Alzheimer e l’accoglienza per l’emergenza freddo e caldo a Via Ottorino Gentiloni, il pranzo di
Natale con chi non voleva rimanere solo, i soldi spesi nelle opere
pubbliche, risultando uno dei municipi che ha speso maggiormente e che
soprattutto non ha mandato fondi indietro, le aree verdi e la progettazione di sistemi
di trasporto più puliti ed efficienti, i soldi sull’edilizia
scolastica, l’enorme partecipazione della cittadinanza,
gli incontri pubblici, l’ascolto, le porte aperte.
E molto
altro che dimentico e che qualche pagina di relazione certo non poteva
raccogliere: la battaglia contro il TMB, le battaglie quotidiane sul ciclo
dei rifiuti, gli striscioni, la targa per Orsetti, gli
atti “politici”, che per qualcuno sembrano essere diventati una parolaccia e
che, invece ci hanno permesso -cosa di cui dovrebbe occuparsi l’amministrazione
a qualunque livello- di parlare di temi complessi, come la giustizia sociale,
la riduzione delle disuguaglianza, la solidarietà, argomenti più alti che
esulano dal municipio ma che richiamano a quella funzione pedagogica e di
riflessione al quale la politica municipale non può abdicare soprattutto in un
periodo storico tanto buio.
“C’è
troppa politica in questo municipio”, una frase che viene richiamata
spesso e che al contrario di ciò che quel qualcuno pensa io rivendico con tutta la forza possibile.
Io ne sono
orgoglioso, porca zozza.
Ciò che
possiamo fare dalla nostra piccola postazione in questo municipio, che
ricordiamo essere un ente senza autonomia finanziaria, con un
bilancio derivato dal Campidoglio, con quei pochi poteri che abbiamo lo stiamo
facendo, con quella dignità istituzionale che impone il ruolo che ricopriamo,
spesso non presente nel passato recente, e con quelle idee che ci hanno portato
a governare e che stiamo continuando a mettere in campo al servizio delle
persone, per migliorare loro la vita,
far ritagliare loro quel piccolo sprazzo di felicità, quel po’ di orgoglio
di vivere in III Municipio.
Lavoriamo da quasi un anno per questo e questo ci muoverà ancora nel tempo che
ci rimane.
Si rassegni
chi, anche oggi, ha cercato di dare lezioni, dall’alto delle indegne esperienze
di governo presenti e dal basso delle sberle che ci sta facendo prendere in
campo comunale, nazionale ed internazionale.
Andiamo avanti, insieme, come una comunità, ci sono tante pagine di relazione ancora da scrivere.