Gli altri rifiuti (umani) presenti a Roma: le mafie

Per moltissimo tempo si è negato che a Roma esistessero fenomeni mafiosi.
Nella capitale invece le mafie esistono, fanno grandi affari e condizionano la nostra vita all’interno dei municipi.

Per capire la mole di questi loschi traffici basta dare un’occhiata ai numeri contenuti nel IV Rapporto Mafie nel Lazio della Regione Lazio: lo scorso anno a Roma sono state condotte dalle forze dell’ordine 3349 operazioni con conseguenti 3511 arresti e sequestro di 2004,861 kg di hashish, 378,631 kg di cocaina, 53,718 kg di eroina e 3,605 kg di droghe sintetiche.
Sono state sequestrate 679 particelle di beni immobili e confiscate 313 aziende.

Il numero delle organizzazioni criminali nel Lazio è cresciuto in questi ultimi anni.
I clan che risultano tuttora attenzionati dall’attività investigativa-giudiziaria sono 103 mentre sono 62 i clan non citati in indagini da almeno quattro anni, che non è detto non siano ancora attivi.

I nomi delle famiglie, dei clan e dei gruppi criminali presenti sul suolo della capitale penso sia necessario farli, perché non si può chinare la testa di fronte ad alcun tipo di sopruso, figuriamoci quello di stampo mafioso o criminale.
Camorra: Clan Senese, Clan Moccia, Clan Cozzolino, Clan Zaza, Clan Mazzarella, Clan Contini, Clan dei Casalesi, Clan Pagnozzi, Clan Giuliano, Clan Iovine.
‘Ndrangheta: Clan Gallace, Clan Molè, Clan Pelle, Clan Nirta, Clan Pizzata, Clan Farao-Marincola, Clan Morabito-Bruzzaniti-Palamara, Clan Mollica, Clan Alvaro, Clan Mazzagatti, Clan Barbaro.
Cosa nostra: Clan Santapaola, Famiglia Fragalà, Clan Rinzivillo, Famiglia Cannizzaro.
Sacra corona unita: Clan Cellamare.
Organizzazioni con caratteristiche affini alle associazioni mafiose: Clan Fasciani, Clan Spada, Clan Casamonica, Clan Eye, Clan Aye, Ex Banda della Magliana, Gruppi albanesi, Gruppo Buzzi-Carminati, Clan Cordaro, Ladri in legge (Clan Georgiani),Famiglia Gambacurta (Montespaccato), Gruppo Nicitra (Primavalle).
Altre organizzazioni criminali con spiccata affinità al controllo del territorio: Famiglia Domizi, Famiglia Mazza (Primavalle), Famiglia Damiani-Fabietti, Gruppo Careddu, Famiglia Sparapano, Gruppo Capogna, Gruppo Monterisi, Gruppo Grillà già Gruppo Crescenzi, Gruppo Tei, Gruppo Rondinone (Tor Bella Monaca), Famiglia Primavera, Gruppo Papillo, Famiglia Cimmino, Famiglia Cataldi (San Basilio), Famiglia Sgambati, Gruppo Proietti-Galletti (Monteverde), Gruppo Sibio (Casilina-Ostia-Casal Bernocchi (X Municipio), Gruppo Esposito (Ostia), Gruppo Pignataro-Fabio (Ostia), Famiglia Guarnera (Acilia) e Famiglia Zioni (Primavalle).

Di emergenze nel paese e in città ne abbiamo tante, ma se c’è qualcosa che ne altera così profondamente la vita democratica all’interno, distorcendo le regole economiche, sociali e culturali quello è proprio il fenomeno mafioso.

Noi a questo schifo non ci rassegneremo mai.

Applausi

Il Sap, il Sindacato Autonomo di Polizia tributa cinque minuti di applausi ai carnefici di Federico Aldrovandi.

Roberto Mancini, il poliziotto che ha combattuto le ecomafie in Campania, ammalatosi in servizio proprio a causa dei veleni respirati in quelle terre intossicate, è morto oggi dopo una lunga battaglia.
Inascoltato per quindici anni, viene promosso alla carica invidiabilissima di sostituto commissario.

Un uomo che gli applausi se li merita(va) davvero.
A lui vanno i miei.