Nuove fragilità. Ora solidarietà e cura

Le richieste dei buoni spesa spedite ai vari municipi sono oltre 120 mila in tutta Roma.
Nel III Municipio, alla fine, ne sono arrivate quasi 11.600.
Le famiglie che ricevono il pacco della spesa sospesa del Municipio sono quasi 1000.
Sono numeri enormi e probabilmente anche parziali visto che molti, non intercettati dalla rete di volontariato e istituzioni, non hanno neanche fatto domanda.

Quasi a giustificare la dimensione qualcuno si racconta la storia del furbetto che presenta svariate domande ma sarebbe opportuno uno sforzo di coscienza per comprendere la portata reale del problema: nuove fragilità e nuove povertà sono ormai purtroppo parte della nostra comunità.

Dietro all’aridità dei numeri ci sono persone e famiglie che durante questa emergenza non hanno e non avranno da mangiare.
E non solo.
La riduzione dell’accesso ai servizi educativi, sportivi, scolastici, con una didattica a distanza che funziona a tratti, comporterà problemi altrettanto grandi: l’impoverimento non sarà solo economico ma sociale e culturale.

Il compito di reinventare l’agire e lo stare assieme delle nostre comunità, con pazienza e con attenzione spetterà ad ognuno di noi.
Intanto, la solidarietà e la cura del prossimo dimostrata dal terzo settore, dalle attività commerciali, dalle farmacie, dalle parrocchie, dai centri sociali e dai cittadini volontari riempie di speranza e sarà il perno su cui costruire l’azione politica dei prossimi anni.

Continueremo a restare a disposizione di chiunque anche per le nuove domande -se ci saranno- per i buoni spesa e per il contributo all’affitto erogabili grazie ai fondi stanziati dalla Regione Lazio, appena Roma Capitale avrà chiarito finalmente le modalità di accesso.

Buoni Spesa - III Municipio Zocchi

Scioperare vuol dire lottare

E in una città totalmente abbrutita, significa farsi volere male ancora di più da chi quello sciopero lo subisce: gli altri lavoratori, gli studenti, i turisti.

Ho smesso di pensare allo sciopero come ad una scusa per non lavorare dai tempi della scuola.
Che una sindaca, un ministro e capo politico, il capogruppo in Campidoglio e altri esponenti importanti del Movimento che governa l’Italia e questa città si permettano di calpestare con sdegno un diritto sacrosanto tutelato in costituzione, facendo passare lo sciopero come un capriccio, è estremamente grave, irresponsabile e va ad avvelenare ancora di più il clima che si respira a Roma, scaricando la responsabilità di una città che non funziona sui propri dipendenti.
Una meschinità.

Stamattina, accanto a Cgil-Cisl-Uil e insieme a tante e a tanti, abbiamo manifestato in piazza del Campidoglio, orgogliosamente.

Il malessere, se non non proprio la paura di perdere il lavoro, dei dipendenti delle municipalizzate e dei cittadini romani, è anche il nostro e non arretreremo di un millimetro: noi, nonostante la buriana, continueremo ad immaginare una Roma diversa, che valorizza i propri dipendenti anziché liquidarli.

#Romanonsiliquida

Sindacati Campidoglio

 

 

Roma è ferma

Dal rapporto della Regioneria dello Stato ecco emergere, come ogni anno, lo sconfortante quadro: Roma Capitale è in grado di spendere per ogni suo cittadino la ragguardevole cifra di 44€.

Il Campidoglio investe 12 centesimi al giorno per migliorare la vita di ognuno di noi; non che ci volessero conferme ma se c’è un indicatore reale è questo: Roma è ferma.

Poca trasparenza

In Campidoglio oggi è successa una cosa grave.

Il Movimento 5 Stelle ha deciso di assentarsi dalla Commissione Trasparenza presieduta da Marco Palumbo sullo stadio della Roma mettendone in dubbio l’operato. 
Ciò che è più grave è il comportamento degli uffici, assenti anch’essi, appiattiti totalmente alle decisioni politiche.

La commissione trasparenza può talvolta risultare antipatica, lo vedo qui in Municipio, ma rifiutarsi di riconoscerle il valore per cui si è costituita è gravissimo, soprattutto per la forza politica che faceva della trasparenza il proprio grido di battaglia.

Una trasparenza che il Movimento 5 Stelle sembra non essere in grado di avere quando deve trattare temi complessi sui quali, a quanto sembra, preferisce la fuga.

Campidoglio indichi come intende chiudere ciclo

Roma – “Scopriamo oggi che l’assessora Montanari visita in incognito l’impianto Tmb Salario dopo che per la pulizia annuale sono stati interrotti i conferimenti da quattro giorni. Rimanendo in spasmodica attesa del post su Facebook in cui l’assessora assicurera’ a tutta la cittadinanza che va tutto bene e che i miasmi di questi giorni sono un errore olfattivo dei residenti auspico che – siccome il problema deve essere risolto alla radice- il Campidoglio indichi alla Regione Lazio come intende chiudere il ciclo integrato dei rifiuti, programmando il recupero e lo smaltimento degli stessi senza stressare ulteriormente i municipi e che, vista la particolare predisposizione della Giunta Raggi a fare del III Municipio un esperimento odorifero, non siano pronti a scaricare nuovamente l’emergenza sul nostro territorio con nuovi mirabolanti conferimenti nell’impianto Tmb Salario finita la pulizia dello stesso”.

Così in una nota Matteo Zocchi, Capogruppo della Lista Civica Caudo Presidente e Vicepresidente Commissione Ambiente.

Qui il comunicato ripreso da RomaDailyNews

Insieme

Sono molto felice ed emozionato.

Collaborerò per un anno a titolo gratuito con il Campidoglio per la promozione di progetti legati alle politiche sociali e al welfare cittadino.

Ringrazio il Sindaco Marino e il suo staff per la fiducia dimostratami.

È mio desiderio mettere a disposizione di tutti questo piccolo ruolo.
Che sia il ruolo di tutti noi, aperto, partecipato, innovativo.

Mettiamoci al lavoro con tutto l’entusiasmo possibile.
Facciamolo insieme.