Mafie nel Lazio

Sono 93 i clan mafiosi attivi nel Lazio, circa 50 nella Capitale, 11 solo a Tor Bella Monaca.

Si contano 512 aziende confiscate e 1.732 beni confiscati.

I numeri contenuti nel terzo rapporto Mafie nel Lazio sono spaventosi ma aiutano a dare una dimensione a quell’enorme piega sociale rappresentata dalla mafia e dal malaffare.

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Tutti i rimpasti della giunta Raggi a Roma

Per comprendere l’inconcludenza della giunta Raggi basta uscire per strada, ma per vederne la totale mancanza di visione è utile dare uno sguardo ai rimpasti che ne hanno stravolto la fisionomia fin dal suo insediamento.

L’ottimo lavoro di Alessandra Bisozzi, in continuo aggiornamento, ce lo permette:

ASSESSORATI

• URBANISTICA:

Paolo Berdini (luglio 2016) ➡️ Luca Montuori (marzo 2017)

• AMBIENTE:

Paola Muraro (luglio 2016) ➡️ Pinuccia Montanari (dicembre 2016)

• SPORT:

Andrea Lo Cicero (luglio 2016) assessore allo sport in pectore ma non nominato. ➡️ Daniele Frongia (luglio 2016)

• CULTURA:

Luca Bergamo (luglio 2016)

• SEMPLIFICAZIONE:

Flavia Marzano (luglio 2016)

• SOCIALE:

Laura Baldassarre (luglio 2016)

• SVILUPPO ECONOMICO:

Adriano Meloni (luglio 2016) ➡️ Cafarotti (marzo 2018)

• MOBILITÀ:

Linda Meleo (luglio 2016) ➡️ le quotazioni la danno in uscita

• PARTECIPATE:

Massimo Colomban (luglio 2016) ➡️ Alessandro Gennaro (ottobre 2017) ➡️ le quotazioni lo danno in uscita

• BILANCIO:

Marcello Minenna (luglio 2016) ➡️ Raffaele De Dominicis (settembre 2016) durato 3 giorni circa. ➡️ Andrea Mazzillo (agosto 2017) ➡️ Gianni Lemmetti (agosto 2017)

•VICESINDACO:

Daniele Frongia (luglio 2016) ➡️ Luca Bergamo (dicembre 2016)

Nell’agosto 2017, dopo un anno di governo la Raggi istituisce altri 2 assessorati le cui deleghe prima di questo momento erano nelle mani di Mazzillo, Baldassarre, Berdini, Montuori, Colomban, Raggi.

• PATRIMONIO E POLITICHE ABITATIVE:

Rosalba Castiglione (agosto 2017)

• LAVORI PUBBLICI:

Margherita Gatta (agosto 2017) ➡️ le quotazioni la danno in uscita

RUOLI CHIAVE

▪️Carla Raineri (settembre 2016) CAPO DI GABINETTO dimessosi

▪️Raffaele Marra (luglio 2016) VICE CAPO DI GABINETTO in pectore poi destinato ad altro incarico come RESPONSABILE DEL PERSONALE Arrestato

▪️Virginia Proverbio VICE CAPO DI GABINETTO (dicembre 2016) sostituita

▪️Gabriella Acerbi VICE CAPO DI GABINETTO VICARIO (maggio 2017) ancora lì

▪️Marco Cardilli VICE CAPO DI GABINETTO (novembre 2016) ancora lì

▪️Salvatore Romeo CAPO SEGRETERIA POLITICA (luglio 2016) poi vacante ➡️ Antonio De Santis (marzo 2018).

PARTECIPATE

AMA

▪️Daniele Fortini (A.D di Ama. Non nominato dalla Raggi, dimessosi dopo gli scontri con la Muraro) si dimette nel settembre 2016

▪️Alessandro Solidoro (A.D. Ama nominato dalla Raggi) si dimette nel settembre 2016

Antonella Giglio (A.U. di Ama nominata dalla Raggi) viene licenziata nel maggio 2017

▪️ Stefano Bina (D.G. di Ama licenziato nel novembre 2017)

▪️ Lorenzo Bagnacani (A.D. di Ama nominato dalla Raggi nel maggio 2017)

ATAC

▪️Armando Brandolese (A.D. Atac non nominato dalla Raggi, dimessosi nel settembre 2016)

▪️Marco Rettighieri (D.G. Atac non nominato dalla Raggi, dimessosi nel settembre 2016)

▪️Bruno Rota (D.G. Atac nominato dalla Raggi, dimessosi nel luglio 2017)

▪️Manuel Fantasia (A.U. Atac licenziato nell’agosto 2017)

▪️Paolo Simioni (Presidente e A.D. di Atac nominato nel luglio 2017)

ACEA

▪️Catia Tomasetti (presidente Acea, non nominata dalla Raggi, aprile 2017 lascia Acea)

▪️Alberto Irace (D.G Acea, non nominato dalla Raggi, aprile 2017 lascia Acea)

▪️Stefano Donnarumma (A.D. Acea, nominato ad aprile 2017)

▪️Luca Lanzalone (presidente Acea, nominato ad aprile 2017)

Il ruolo di Capo di Gabinetto da quasi 2 anni è ancora vacante.

Difficile far peggio.

Il mondo in un’ampolla

Il mondo in un’ampolla.

Il mercato, il regno della contraddizione e dell’equilibrio, dove si alternano ordine e caos, bianco e nero, urla sguaiate e gentilezza, felicità e malinconia, mille colori, odori e accenti, romani, napoletani, arabi, giovani e vecchi.

Eccoci, siamo tutti lì, come dentro un’ampolla.

Uno dei miei luoghi preferiti.

Al primo posto

Spiagge a sud della capitale ricoperte da strani oggetti di plastica.

Probabilmente dei filtri per tubazioni industriali dispersi in mare a causa delle mareggiate sono ora un enorme pericolo per la fauna e l’ambiente locale.

Al primo posto dell’agenda di una qualsiasi forza politica che ambisca a governare deve esserci la responsabilizzazione delle aziende locali sull’impatto ambientale del proprio operato.

Progetto Erasmus+ “Compétences climatiques”

Mattinata di educazione ambientale e animazioni a Grosseto all’interno e all’esterno del Treno Verde di Legambiente che mi ha riaccolto a bordo nell’ambito del progetto Erasmus+ Compétences climatiques” promosso dall’Associazione REPER21 (Romania) e realizzato in collaborazione con l’Associazione Connected by Nature (Francia) e la Fondazione Ecosistemi (Italia).

 

 

Minnitismo

Ho detto alle donne di vestirsi con decenza così evitano di farsi stuprare: minnitismo.

Ho detto agli adolescenti di smetterla di essere bullizzati a scuola: minnitismo.

Ho detto ai gay di smetterla di volersi bene perché dopo vorranno sposarsi e prevedo guai: minnitismo.

Ho detto ai poveri di smetterla di esserlo perché potrebbero dar fastidio al decoro urbano: minnitismo.

(No aspe’, questo è successo sul serio)

To be continued…

Il Lonfo

Il Lonfo non vaterca né gluisce
e molto raramente barigatta,
ma quando soffia il bego a bisce bisce
sdilenca un poco e gnagio s’archipatta.

È frusco il Lonfo! È pieno di lupigna
arrafferia malversa e sofolenta!
Se cionfi ti sbiduglia e ti arrupigna
se lugri ti botalla e ti criventa.

Eppure il vecchio Lonfo ammargelluto
che bete e zugghia e fonca nei trombazzi
fa lègica busìa, fa gisbuto;

e quasi quasi in segno di sberdazzi
gli affarferesti un gniffo. Ma lui zuto
t’alloppa, ti sbernecchia; e tu l’accazzi.

Gigi Proietti che interpreta il Lonfo 🤣

Wi-Fi Italia

Cristo si era fermato ad Eboli, il lodevole progetto “Wi-Fi Italia“, il servizio di internet gratuito in tutto il territorio nazionale lanciato dal Mise lo scorso mese si ferma, praticamente, a Roma, con Bari da ultimo/primo baluardo di un Sud Italia che rimane indietro anche in questo caso confermando l’ormai atavica mancanza di attenzione della classe politica, al di là dei canonici proclami elettorali.

Wi-Fi Italia

(Sicuramente molti enti aderiranno presto ma la foto ad un mese dalla partenza è impietosa. 😕)

Su Le Iene

Dopo il caso Stamina e altri servizi vergognosi su terapie alternative antitumorali Le Iene mettono in scena l’ennesima bufala: il Blue Whale

I giornalisti Giulio Golia e Matteo Viviani continuano nella loro opera di disinformazione fatale senza preoccuparsi minimamente di chiedere scusa.

I creduloni abboccano.La gente muore. 

Le Iene continuano ad andare in onda.

Possibile tollerare questa roba?

Connettiamo il III Municipio

Vesto i panni del PR e vi invito a partecipare numerosi all’evento: “Connettiamo il III Municipio”Apericena
I fondi ricavati saranno impiegati per installare una connessione ad Internet wi-fi che supporterà il lavoro di mappatura delle risorse sociali del territorio portato avanti dall’Ufficio di Piano e dai Servizi Sociali del III Municipio di Roma Capitale.

Referendum fuorisede

Solo a Roma vivono circa 40.000 fuorisede.
Se volessere votare al referendum del 17 aprile senza tornare a casa nel seggio di appartenenza possono farsi delegare come rappresentanti di lista e votare nel seggio designato.

A Roma ci sono 2600 seggi.
Sarebbe opportuno che ogni partito politico o comitato promotore decida di nominare un rappresentante ufficiale e un supplente come da regolamento, pescando proprio tra quei 40.000 ragazzi fuorisede.

Con questo escamotage, che va a colmare un enorme vuoto normativo, nel referendum del 2011 hanno votato circa 80.000 persone in tutta Italia. (I quesiti erano, però, 4)

Facendo accedere al voto migliaia di ragazzi che altrimenti starebbero a casa si potrebbe, addirittura, trovare un fondamento a quella fastidiosa e ipocrita retorica giovanilistica con cui troppi si riempiono la bocca.
Sarebbe quantomeno un inizio.

Su Quarto

Lo scricchiolio del mito di onestà del Movimento 5 Stelle dopo la vicenda di Quarto, comune di Napoli nel quale pare sia stata eletta una sindaca pentastellata con i voti della Camorra, poteva essere una buona occasione per elevare il dibattito pubblico appiattito sull’effimera linea dell’onestà della rappresentanza politica, baluardo del Movimento e portatrice del voto di protesta che rifornisce quell’enorme bacino elettorale rappresentato dal cittadino provato dagli scandali.

Dispiace invece costatare che altri schieramenti politici, più o meno grandi, rimarchino, dietro il presunto squarcio del velo dell’ipocrisia, un’uguaglianza al ribasso, una disonestrà trasversale, senza colore.
Continuano a fare un gioco che inevitabilmente, almeno a breve termine, perderanno.
Perché è vero che il germe della corruttela è, purtroppo, annidato nell’essere umano ma sarà sicuramente meno evidente in un movimento giovane e nuovo che in partiti secolari con le proprie file incancrenite da personaggi impresentabili.

Sfidarsi sui programmi, sulle presunte lungimiranze di governo, sulle idee pare davvero troppo per costoro.

Un’altra storia

A Roma 835 vigili urbani su 1000, 17 conducenti Metro su 24 non si sono presentati a lavoro per malattia, donazione del sangue, legge 104.
A Napoli 200 operatori ecologici seguendo il virtuoso esempio hanno fatto altrettanto.

L’augurio è che, vista la cronica emergenza sangue negli ospedali italiani, siano istituiti altri undici capodanni durante l’anno. Uno al mese.
Gli ospedali sarebbero pieni di sacche del prezioso liquido e si salverebbero molte più persone.
Che potranno, tornate a lavoro, assentarsi anch’esse donando il sangue.
Così da poter salvare altre persone.
Che potranno così tornare a lavoro.
Per poi assentarsi donando il sangue.
Così da poter salvare altre persone.
Che potranno così tornare a lavoro.
Per poi assentarsi donando il sangue.

Ad aeternum.

Poi ci sono i giovani laureati costretti a espatriare per trovare uno straccio di stipendio ma questa è un’altra storia.
O forse no.

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