Estate Romana

Arte, cultura, musica, teatro, cinema e intrattenimento sul territorio.
Una bella soddisfazione vivere in un municipio nel quale è davvero difficile annoiarsi! 😎

CineVillage Arena Parco Talenti (Fino all’8 Settembre)
Aniene Festival (Fino al 3 Agosto)
THOMA – Il Giardino dell’Arte (Fino al 26 Luglio)
Sessantotto Village
ArenAniene (dal 30 Luglio al 3 Settembre)

Tutto ciò oltre a tutti gli eventi del Municipio, delle realtà territoriali e al bando municipale in arrivo.

🥳🎉

“Serve 1 per fare 100”

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“Spero di farmi capire perché non sono andato a scuola, né alle superiori né alle elementari.”

“Non me l’avete chiesto ma ora mi presento:
Faccio il raccoglitore qui da ventisei anni e sono fiero del mio lavoro.
Sono vicepresidente della ACAMJG, l’Associazione dei Lavoratori di Jardim Gramacho; rappresento ben 2500 persone che ogni giorno lavorano qui nella discarica e ne sono orgoglioso.”

“Diciamo che una casa produce un chilo di spazzatura; di questo chilo, la metà, 500 grammi, è materiale riciclabile, quindi mille case producono 500 chili di materiale che può essere riciclato.
Sono 500 chili di spazzatura in meno, che non inquina i fiumi, non finisce nelle fogne o non viene sepolta nella terra… dove farebbe gran danno alla natura e all’ambiente.
Cerco di spiegare alla gente tutto quello che può riciclare, come si fa il compost organico e qual è la cosa giusta da fare.”

A volte sento dire: “Che posso fare da solo?”
Ma anche una persona ha grande importanza, perché 99, non è 100… serve 1 per fare 100.”

Valter dos Santos

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La grande ricchezza

La grandezza del patrimonio artistico-culturale fa dell’Italia il paese del mondo con la più alta concentrazione di beni archeologici e artistici.

Dati alla mano, sono presenti nel nostro territorio più di 4.500 musei, monumenti e istituti similari.
E’ proprio la sterminata quantità delle strutture museali a determinare un problema.
La conservazione di queste, infatti, richiede un altrettanto sterminata quantità di risorse, tanto in termini di denaro quanto di progettualità.
Indicativo in tal senso l’esiguo impegno dello Stato: l’Italia è all’ultimo posto in Europa per percentuale di spesa pubblica destinata alla cultura.
L’1,1% contro il 2,2% della media UE. (Fonte Eurostat)

L’indagine Istat appena terminata dipinge bene il quadro dell’attuale situazione museale:

– Nella metà dei musei italiani l’ingresso è gratuito. Per 1/3 degli istituti l’incasso annuo derivante dai biglietti non supera i 20.000 euro.
– Poco meno della metà dei visitatori è di nazionalità straniera, ma si concentra per lo più nei maggiori siti.
– Il 60% dei musei non è in grado di fornire al pubblico informazioni in lingua straniera.
– La maggior parte degli istituti museali italiani svolge la propria attività grazie a una quantità esigua di personale: l’80% degli istituti non ha più di 5 addetti.
Solo la metà dei musei italiani ha un proprio sito, meno della metà pubblica online il calendario delle iniziative, solo il 13,3% rende disponibile un catalogo online, meno di un decimo degli istituti (9,4%) offre ai visitatori connettività Wi-Fi e appena il 5% permette prenotazioni online.
– Tanti i beni conservati, ma che non sempre vengono documentati e valorizzati.

Un’immagine abbastanza decadente.
Un settore unico al mondo, dalle potenzialità esagerate, che si scontra con una mancanza di attenzione da parte delle Istituzioni.

Un paradosso considerando l’orgoglio che suscita solo il sentir nominare artisti come Giotto, Donatello, Brunelleschi, Michelangelo, Leonardo, Botticelli.
Ma estendendo il campo, si pensi anche a Dante, Petrarca, Boccaccio e tutte quelle personalità che rappresentano ciò che di migliore questo Paese ha partorito. O magari solo assecondato, come piace pensare a molti.
Un orgoglio non a termine, come quello in cui ci imbattiamo oggi durante le partite della Nazionale o quando un uomo di origini italiane diventa sindaco di New York.
Non quel bisogno atavico di dover rivendicare una vicinanza al vincente di turno, no; un orgoglio immanente, eterno, su cui nessuno può gettare ombre.

Le dichiarazioni di Tremonti nel 2010 fecero scuola: “Con la cultura non si mangia”,  affermò l’allora Ministro dell’Economia.
Effettivamente, se si vanno ad osservare i bilanci, tutti i maggiori musei del mondo hanno i conti in rosso;
Affermazione giusta, quindi? No, parziale. (Anche tralasciando la mera parte economica del viaggio artistico-culturale del turista)
C’è un’altro tipo di pasto, come ha ricordato il jazzista Paolo Fresu, tra i vincitori del Premio De Sica, che è quello dell’anima.
La cultura, l’orgoglio identitario, il patrimonio artistico, la storia hanno plasmato l’essere umano, l’hanno arricchito.
Lo fanno continuamente.
Il reddito intellettuale di cui il nostro patrimonio è fonte primaria è certamente degno di essere salvaguardato.

Che resti l’Italia di Pompei, del Foro Romano, di Venezia, di Firenze, e non l’Italia di Berlusconi, Fabrizio Corona e Antonio Cassano.

Dostoevskij affermava che la bellezza salverà il mondo.
Ebbene, è arrivato il momento di rovesciare l’assunto: che sia il mondo a salvare la bellezza!

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