Ciao Gigi

È al Tufello che ho cominciato a capire lo spirito del romanesco: un dialetto che si presenta come un modo di parlare in continua evoluzione.
Al Tufello c’era gente che veniva da ogni parte. Non posso dire che si parlasse romanesco: ma si romanizzava qualsiasi cosa, dai testi delle canzoni ai termini stranieri.

Il romano è bello anche perché, alla fine, uno se l’aggiusta come je pare. E le periferie, da questo punto di vista, sono sempre il primo laboratorio del cambiamento


Grazie allo street artist Harry Greb che riporta Gigi Proietti al Tufello, in Via Capraia.