Fare politica di questi tempi non è semplice.
Farlo cercando di raccontare che immaginiamo una società diversa, fondata sulla solidarietà, sul mutualismo e sul protagonismo delle realtà sociali, sull’ascolto, sul confronto continuo tra i cittadini e le istituzioni, sull’innovazione e sull’efficientamento dell’esistente è ancora più difficile.
Stiamo cercando di fare il contrario di coloro che trovano un nemico e gli scaricano addosso le colpe del mondo non affrontando la situazione ma cercando la spaccatura, stiamo cercando di ricucire gli strappi, di colmare le lacune sociali di questa città nella quale sei costretto da mille fattori ad odiare chiunque ti si pari davanti perché sembra che ti stia togliendo qualcosa.
Lo stiamo facendo con il cuore, con la testa e con il sorriso.
Comunque vada sarà un successo, diceva qualcuno.
E vedendo la campagna elettorale che stiamo conducendo di quartiere in quartiere, di casa in casa, di persona in persona, probabilmente è così.
Eppure dobbiamo vincere, perché questa città merita di meglio, perché siamo convinti di poter far meglio degli altri ma soprattutto perché vogliamo cambiare la vita delle persone.
(Questa foto è stata scattata ad inizio campagna, Giovanni Caudo voleva già strozzarmi.)
Come fate a non darci fiducia?
Possiamo farcela, vinciamo tutti insieme.